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Quando si parla di fertilità spesso si utilizzano termini che ci possono confondere: ecco come ritrovare la strada in questo mare di parole che sembrano tutte uguali e come fare prevenzione.



L’organismo umano è una macchina perfetta, che ha bisogno però di cure e di attenzioni. Saperlo ascoltare, saperne cogliere i segnali, conoscere come funziona e come è regolato è di fondamentale importanza. Per la nostra salute e per vivere bene.

Quando si parla di fertilità femminile spesso si brancola nel buio. Ci sono parole molto simili tra loro che possono confonderci molto facilmente. Cellula uovo e ovociti, ad esempio, sono la stessa cosa? E cosa avviene nel periodo fertile di ogni donna? Tante domande che spesso non trovano risposta. Ma capire come funziona il proprio corpo, in particolare l’apparato riproduttivo, può aiutarci a fugare dubbi e a trovare alcune di quelle risposte che magari stiamo cercando nella nostra vita.



CHE COS’È L’OVOCITA?

L’ovocita, che può essere definito anche con altri termini, come cellula uovo oppure oocita, è una cellula gametica femminile. Rappresenta la cellula sessuale femminile e ha funzione riproduttiva.

Quando un gamete maschile (che altro non è che lo spermatozoo) incontra un gamete femminile (un ovocita, che possiamo anche chiamare cellula uovo) inizia la gravidanza. Se questo incontro non avviene, semplicemente l’ovocita non fecondato viene espulso tramite le mestruazioni.

Gli ovociti sono già presenti durante la vita intrauterina, come cellule uovo non ancora del tutto maturate e con l’inizio della pubertà iniziano ad attraversare le fasi di maturazione.

Con l’inizio del ciclo mestruale, ogni mese, durante l’ovulazione l’ovocita maturo viene rilasciato nella tuba di Falloppio, dove può avvenire la fecondazione tramite spermatozoo.

Il ciclo ovarico coincide temporalmente con il ciclo mestruale. Prima dell’ovulazione avviene la maturazione dell’ovocita e del follicolo che lo contiene. Durante l’ovulazione avviene il rilascio della cellula uovo, che può essere fecondato da uno spermatozoo. Ma attenzione, i due gameti maschile e femminile non hanno la stessa speranza di vita: l’ovocita può vivere al massimo 12-24 ore, mentre gli spermatozoi possono resistere nelle tube anche per 2-4 giorni. E anche la produzione differisce profondamente da uomo e donna.



PERCHÉ GLI OVOCITI SONO IMPORTANTI PER LA FERTILITÀ FEMMINILE

Ogni donna quando nasce viene al mondo con una riserva ovarica: un “corredo” di circa 400 mila ovociti. Che purtroppo non rimarranno sempre attivi e numerosi. Con l’avanzare dell’età anagrafica, infatti, la riserva diminuisce e si impoverisce. Arrivando praticamente a zero nel momento della menopausa.

L’età gioca un ruolo cruciale nella fertilità di ogni donna. Cosa che non avviene con le stesse modalità negli uomini. Il processo di produzione degli spermatozoi non si interrompe, anche se perde in qualità e quantità con l’invecchiamento. Nelle donne, invece, quella che viene definita come “la finestra fertile” è molto limitata, anche se va, teoricamente, dal menarca (il primo ciclo mestruale) alla menopausa. E non sempre abbiamo consapevolezza di questo.

La fertilità della donna è massima tra i 20 e i 30 anni, quando cioè gli ovociti sono al massimo della loro potenzialità. A 35 anni il loro calo è consistente, fino ad arrivare quasi a zero a ridosso della menopausa.

Si parla di infertilità quando quando ci sono ridotte possibilità di ottenere il concepimento e ridotte possibilità di portare a termine una gravidanza (al contrario del termine sterilità, che invece indica l’incapacità totale di concepire). Le probabilità di concepimento si riducono con l’avanzare dell’età della donna.





COME PRESERVARE LA FERTILITÀ E LE PROPRIE SCELTE DI VITA

Gli esperti consigliano di pensarci fin da giovani. Sì, anche molto giovani. Perché non si sa mai cosa potrà riservare la vita. E non vorremmo doverci pentire di brutte abitudini e di consigli non accolti quando ormai è troppo tardi. Uno stile di vita sano è fondamentale per il benessere della donna e della sua fertilità. No alle sigarette, all’abuso di alcolici, a un’alimentazione non corretta che ci porta a essere in sovrappeso o a soffrire di obesità (e al contrario no all’eccessiva magrezza). E ancora, alla sedentarietà e alla troppa attività fisica.

Purtroppo, ci sono anche dei fattori di rischio che non possiamo tenere così a bada come quelli sopra descritti. Ad esempio, sappiamo che l’inquinamento potrebbe giocare un ruolo fondamentale per quello che riguarda i problemi di fertilità. Anche alcuni fattori ambientali possono influire sulla sfera riproduttiva.

In Italia, purtroppo, manca una corretta informazione sul tema. Che dovrebbe già cominciare a scuola con l’educazione sessuale e la spiegazione di tutti i meccanismi del corpo umano legati non solo a questo ambito di riferimento.

Quando si parla di fertilità spesso le donne possono essere messe in difficoltà in una società che non pensa a loro.

C’è chi attende il momento giusto per avere un figlio per proseguire negli studi oppure per seguire la carriera. Chi perché non ha ancora trovato la persona giusta, altre donne, invece, non si sentono pronte e c’è chi, purtroppo deve rimandare perché colpita da malattie che l’hanno messa a dura prova.

Ogni donna dovrebbe poter pensare alla propria vita senza pregiudizi e senza dita puntate contro per la scelta che si è deciso di intraprendere.





CRIOCONSERVAZIONE DEGLI OVOCITI: LA NUOVA FRONTIERA DELLA FERTILITÀ FEMMINILE

Se si parla di prevenzione e di progettazione della propria vita, anche riproduttiva, ultimamente si fa strada un concetto che potrebbe essere utile per tutte quelle donne che per loro, o non loro volontà, rimandano la maternità: la crioconservazione degli ovociti.

La crioconservazione è un’opportunità che viene data a ogni donna per conservare ovociti e tessuto ovarico, da utilizzare quando (e se) arriverà il momento giusto per pensare di mettere al mondo un bambino.

Il congelamento degli ovociti è una pratica consigliata alle giovani donne sane, preferibilmente tra i 20 e i 30 anni, che potranno così contare su un aiuto in più in futuro quando vorranno provare a diventare madri e avere maggiori chance di rimanere in dolce attesa.



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