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Qualche anno fa fece molto discutere il termine “bamboccioni” riferito alla popolazione italiana incline ad abbandonare il “nido” sempre più tardi. Secondo Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, in Italia si va a vivere da soli a circa 31 anni e ci pone al quarto posto rispetto ai nostri concittadini europei. E se in Svezia i giovani sono già indipendenti a 18,5 anni, nel Regno Unito si pensa ad una soluzione per abbassare ancora di più la media che è a circa 25 anni.

Il Dipartimento inglese per l’educazione, infatti, aiuta gli studenti con lezioni pratiche su come fare il bucato, gestire il budget e scegliere cosa mettere nel carrello, ritenendo che la scelta di rimanere a casa con mamma e papà si imputabile ad una scarsa capacità di autogestirsi.

In Italia le motivazioni rimangono di tipo economico, non certo di scarsa predisposizione alla gestione dell’autonomia abitativa. Quello che scoraggia i giovani è la mancanza di opportunità lavorativa e la conseguente mancanza di un reddito sufficiente a mantenere se stessi e una casa. Eppure… anziché pensare di condividere spesa e bolletta con gli amici pur di rendersi indipendenti, in Italia si aspetta il matrimonio o la convivenza. Perché secondo te?

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