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Siamo ormai abituate a vederlo comparire in ogni stagione, d’estate sulle spiagge e in piscina e d’inverno indosso a chi desidera sentirsi sexy anche alle terme, ma il bikini ha una storia davvero affascinante e che risale a molto tempo prima della sua apparizione nel 1946 su invenzione del sarto francese Louis Réard.

Sapevi che già nell’Antica Roma le donne utilizzavano l’antenato del celebre “due pezzi” per praticare sport oppure per recarsi ai parchi termali? Era costituito da due semplici strisce di stoffa arrotolate sul corpo in modo da sostenere il seno (Strophium, l’antenato del reggiseno) e coprire la zona pubica (Subligar, una sorta di perizoma), lasciando però ampia libertà di movimento.

Canapa, juta, lino, bisso, lana, cotone e seta erano i tessuti con cui era realizzato e veniva poi colorato tramite tinte naturali derivate da spezie, henné, foglie e fiori.

Il bikini fu ampiamente utilizzato dalle nostre antenate fino a scomparire con l’antica potestà di Roma, per poi ritornare a Parigi subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Non fu però semplice introdurlo nel mondo della moda e nell’utilizzo comune e venne considerato oltraggioso per molti anni a seguire, oltre che destinato solo a donne “dai facili costumi”.

Due ragazze scelgono il colore per dipingere la parete
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