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A 15 anni inizia a protestare da sola davanti al Parlamento ogni venerdì. Per chiedere un futuro. A 16 anni è la giovane leader di un movimento di attivisti dell’ambiente che urlano a gran voce che i potenti del mondo intervengano per contrastare i cambiamenti climatici.



Impossibile non conoscere il suo nome. Come è impossibile non sapere che volto abbia. Così come è assolutamente impossibile non aver sentito i suoi discorsi. Tutti (o quasi) almeno marginalmente sanno chi è Greta Thunberg. Una giovane attivista svedese che dall’età di 15 anni lotta perché sia garantito alla sua generazione un futuro. Che non è così scontato, visto che inquinamento e surriscaldamento globale stanno mettendo l’umanità a dura prova. Quegli stessi cambiamenti climatici che in larga parte sono provocati proprio dalle attività umane sconsiderate.

C’è chi si prende gioco di lei. Chi cerca di screditarla. Di sottolineare che è solo una ragazzina, perché dovremmo stare ad ascoltarla. Ed è lei stessa con un piglio ineccepibile a rispondere agli hater. Non dovete ascoltare una ragazza sedicenne, dovete ascoltare la scienza. Lei e i milioni di ragazzi del movimento Fridays for Future si fanno solo da portavoce dei dati e degli appelli che gli scienziati da anni cercano di lanciare. Inascoltati dalla maggior parte dell’opinione pubblica. E da quei potenti del mondo che ora non possono ignorare una teenager che smuove milioni di persone in ogni angolo del pianeta.

Ma chi è veramente Greta Thunberg? Cosa chiede al mondo e cosa si aspetta da ognuno di noi?

Voglio parlarvi di una ragazza svedese e della sua storia

Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg, questo il nome completo, è nata il 3 gennaio 2003 a Stoccolma. Figlia della cantante d’opera Malena Emman e dell’attore Svante Thunberg, soffre della sindrome di Asperger, che le è stata diagnosticata quando aveva 13 anni. Spesso la malattia di cui soffre è utilizzata dagli hater e dai suoi contestatori per criticarla e farle perdere di credibilità. Quando basterebbe solo ascoltare le sue parole, leggere le ricerche che ci invita a consultare, prestare attenzione alle voci degli scienziati che lei stessa segue, per capire quanto questa giovanissima attivista per l’ambiente abbia ragione.

Da quando si è resa conto dell’impatto ambientale che ogni sua azione e ogni gesto della sua famiglia avrebbe avuto sul pianeta, ormai quasi al collasso, ha deciso di diventare vegana e ha chiesto ai genitori e alla sorella di fare lo stesso. Non usa l’aereo, si sposta sempre con mezzi che siano sostenibili, come il treno. Non usa la plastica. 

Insieme alla famiglia ha scritto anche un libro sul nuovo stile di vita adottato: “La nostra casa è in fiamme” racconta proprio come i Thunberg affrontano la crisi ambientale nella vita quotidiana, mentre solo una piccola parte è dedicata al suo lavoro da attivista.



Il primo sciopero per il clima di Greta Thunberg

In terza o quarta elementare, ha raccontato Greta, ha scoperto a scuola cosa fossero i cambiamenti climatici. E quali le loro cause. Da questa tematica è rimasta profondamente colpita e ha deciso di agire in prima persona per poter fare la differenza. Diventare vegana, per evitare di mangiare carne, spesso proveniente da allevamenti intensivi che generano direttamente o indirettamente gas nocivi per il pianeta. Scegliere mezzi di mobilità sostenibile. Adottare comportamenti a casa e nella vita quotidiana il più possibile green. Ma non era abbastanza. Certo, anche i gesti più piccoli possono fare la differenza ed essere una goccia in mezzo al mare. Ma lei doveva portare a un’attenzione più alta il problema. Che non era così sentito all’epoca. Se ne parlava poco e male. Si, anche nell’avanzata Svezia.

Così per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere al governo svedese di agire affinché lei e la sua generazione potessero avere un futuro su questo pianeta, il 20 agosto del 2018 Greta ha deciso di saltare il nono anno di scuola a Stoccolma. E di non andarci fino alle elezioni del 9 settembre 2018, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere al governo svedese di ridurre le emissioni di anidride carbonica come stabilito dall’accordo di Parigi sul clima. È rimasta seduta davanti al Parlamento del suo paese, che nell’estate 2018 era stato interessato da ondate di calore e terribili incendi boschivi, ogni giorno. Da sola. Con un solo cartello in mano, con scritto sopra Skolstrejk för klimatet (Sciopero della scuola per il clima). 

Dopo le elezioni ha continuato la sua protesta. Scendendo in piazza ogni venerdì con il suo cartello. Dalla sua forma di protesta è nato il movimento internazionale studentesco Fridays for future, presente ormai in molti Paesi tra i quali l’Italia. Che oggi ogni venerdì raduna nelle piazze del mondo milioni di studenti, ma anche insegnanti, genitori, giornalisti, nonni, cittadini comuni, tutti uniti a chiedere a gran voce che si agisca.

Da marzo 2019 si sono tenuti tre scioperi globali per il clima: il 15 marzo, il 24 maggio, il 27 settembre. E poi il quarto sciopero per il clima in programma per venerdì 29 novembre (se desideri rimanere aggiornata sulle iniziative italiane, ti consigliamo di seguire la pagina Facebook ufficiale  ➡️ https://www.facebook.com/FridaysItalia/.

In occasione del primo Global Strike hanno partecipato milioni di studenti in 1700 città di più di 100 paesi del mondo. Un milione solo in Italia. E sciopero dopo sciopero i numeri sono aumentati in maniera esponenziale.



I discorsi di Greta Thunberg di fronte ai leader mondiali

Da quel giorno del 20 agosto del 2018 quando Greta Thunberg protestava da sola con il suo cartello, la giovane attivista svedese ne ha fatta di strada, coinvolgendo sempre più persone nella sua battaglia per difendere la terra. Arrivando a parlare di fronte ai leader del mondo con una sicurezza da far invidia a chi di anni ne ha molti di più di lei.

Il 4 dicembre 2018 ha tenuto un discorso di forte impatto alla COP24, vertice delle Nazioni Unite dedicato ai cambiamenti climatici che si è svolto in Polonia. “Il vero potere appartiene al popolo”, ha ricordato in occasione dell’ultima giornata di lavori. Il 25 gennaio 2019 era a Davos al Forum ecoomico mondiale, dove ha sottolineato che dovremmo vivere nel panico per quello che sta accadendo sulla terra.

Il 16 aprile 2019 ha parlato alla commissione ambiente del Parlamento europeo per chiedere ai politici di prendere decisioni e agire, riferendosi anche alle vicini Elezioni europee. Il giorno dopo ha incontrato Papa Francesco in Piazza San Pietro. Tra il 14 e il 28 agosto 2019 ha viaggiato in barca a vela per raggiungere New York e partecipare al Vertice delle Nazioni Uniti sul clima. E alla COP 25 che si sarebbe dovuta tenere a Santiago del Cile, ma che è stata spostata a Madrid a inizio dicembre per i tafferugli e i disordini che si registrano in Cile in questo periodo. Ha dovuto trovare un nuovo passaggio in barca, ma non è stato difficile per lei, dal momento che tutti si stanno prodigando per aiutare questa giovane ragazzina svedese con le treccine che sta svegliando le nostre coscienze. Come non è mai riuscito a fare nessuno prima di lei.



Le più celebri frasi di Greta Thunberg

Greta Thunberg ha parlato di fronte a platee di ragazzi e ragazze, ma anche di fronte ai leader del mondo in occasioni di appuntamenti importantissimi legati al clima, mostrando sempre la sicurezza e la caparbietà di una ragazza che ha deciso di far sentire la sua voce. Perché il tempo stringe. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 fissati dall’Onu a 15 anni dalla scadenza sembrano ancora un miraggio irraggiungibile. Anche per quello che riguarda le tematiche ambientali che dovrebbero stare a cuore a tutti noi. Se il pianeta lentamente muore, che futuro ci può essere per l’umanità intera? 

Ecco alcune delle sue frasi più celebri, a volte urlate anche con rabbia a quei leader che sembrano fare orecchie da mercante. Che sembrano ascoltarla e darle retta, ma solo a parole. Mentre nei fatti sono lenti ad agire. O proprio non interessati a voler salvare il salvabile.

  • “Non sei mai troppo piccolo per fare la differenza”
  • “A me non importa di risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e del pianeta”
  • “Voi non avete più scuse e noi abbiamo poco tempo. Noi siamo qui per dirvi che il cambiamento sta arrivando!”
  • “Dobbiamo cambiare adesso perché domani potrebbe essere già tardi”
  • “Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei figli, probabilmente, mi faranno domande su di voi. Mi chiederanno perché non avete fatto niente quando c’era ancora tempo per farlo. Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma gli state rubando il futuro!”
  • “Se alcuni ragazzi ottengono attenzione mediatica internazionale solo perché non vanno a scuola per protesta, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente”
  • “Chiunque tu sia, ovunque tu sia, abbiamo bisogno di te”

Non importa chi sei e dove ti trovi, il pianeta sul quale vivi ha bisogno di te, è forse il messaggio più significativo che Greta Thunberg sta gridando a gran voce. E forse è arrivato il momento di unirsi al coro. Perché aldilà di quanto si può leggere in rete  riguardo quella che fino a qualche mese fa era una ragazza svedese come tante, quello di cui parla è un dato di fatto: stiamo vivendo in un mondo destinato al collasso per nostra stessa mano. Ed è il momento giusto per lottare contro i cambiamenti climatici.



Sapevi che i cambiamenti climatici hanno un forte impatto sulla capacità riproduttiva maschile e anche su quella femminile, anche se in misura ridotta>*

In Italia è attiva la campagna informativa Il momento giusto sulla preservazione della fertilità femminile a cura di Gedeon Richter, azienda farmaceutica specializzata nella salute e nel benessere delle donne in tutte le fasi della loro vita.

Ogni giovane donna dovrebbe conoscere processi e costi della crioconservazione degli ovociti per ragioni non mediche (Egg Freezing) e poter di conseguenza scegliere il proprio futuro, anche per quanto riguarda la propria fertilità.

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