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La contraccezione è un tema delicato di cui si parla sempre troppo poco. È invece fondamentale conoscerlo a fondo, per sapere sempre quando è il momento giusto per iniziare ad utilizzare gli anticoncezionali femminili e come informarsi correttamente sulla loro funzione e sul loro impatto sull’organismo.





Metodi anticoncezionali femminili, facciamo un po’ di chiarezza

Dovrebbe essere sempre il momento giusto per proteggersi e conoscere la propria sessualità, così come imparare a capire come  funziona il corpo di ogni donna. Anzi, dovrebbe essere insegnato a scuola, non in asettiche lezioni di anatomia, ma in dibattiti interattivi in cui spiegare a bambine e ragazze tutto quello che devono sapere sul loro organismo. Oltre che sulla contraccezione.

La contraccezione, purtroppo, è ancora circondata da troppi tabù. Nelle zone più remote del mondo, ma anche nei paesi occidentali. Si sa sempre troppo poco, si è scarsamente informati e quando si pensa di esserlo, in realtà si è succubi di un retaggio culturale scarso e privo di alcun fondamento. Sì, anche in Italia, dove 1 gravidanza su 4 è indesiderata, dove la diffusione dei contraccettivi è al di sotto del 14% e dove il 10% degli adolescenti non pratica sesso protetto (Fonte: SIC – Società Italiana Contraccezione). Paure, disinformazione, fake news, disinteresse: tutti fattori che non contribuiscono a vivere pienamente e in tutta sicurezza la sessualità.



Fertilità e pillola anticoncezionale

Tra i falsi miti che spaventano le giovani donne dall’utilizzo di metodi contraccettivi femminili c’è la paura che il loro impiego possa compromettere la capacità riproduttiva. In realtà non è così e la SIC ha recentemente diramato un utile prontuario sulla pillola (clicca qui per visualizzare il Decalogo della contraccezione), che esclude anche questo pericolo.

Salvaguardare la propria fertilità è comunque possibile attraverso la crioconservazione degli ovociti per ragioni non mediche (Egg Freezing).

➡️ Visita il sito ilmomentogiusto.org per maggiori informazioni.



Eppure, abbiamo a disposizione oggi tantissimi metodi contraccettivi che possono prevenire gravidanze indesiderate, per attendere quando sarà il momento giusto di diventare genitori. Così come abbiamo le capacità e le conoscenze per diffondere una sana cultura legata a sessualità e contraccezione. Basterebbe poco per diffonderla e sdoganarla.

Se per proteggersi da malattie sessualmente trasmissibili l’unico mezzo possibile è l’utilizzo del preservativo (o l’astensione dalle attività sessuali che siano vaginali, orali o anali), molte ragazze hanno ancora poca conoscenza dei metodi contraccettivi sicuri per evitare gravidanze indesiderate. E tra pillola, anello, diaframma & Co., c’è ormai un’ampia varietà di scelta. Affrontiamo insieme il tema della contraccezione femminile, ricordando sempre che è necessaria una valutazione medica per scegliere la più adatta alle proprie esigenze.





Quali sono i metodi contraccettivi femminili?

I contraccettivi femminili si possono suddividere in diverse categorie: metodi contraccettivi ormonali, dispositivi intrauterini, metodi di barriera, metodi chimici.

Metodi di contraccezione ormonale

Dei metodi contraccettivi ormonali fanno parte tutti quegli anticoncezionali che agiscono tramite estrogeni e progestinici (o solo progestinici) somministrati in forma sintetica per poter bloccare l’ovulazione. Il metodo più famoso e utilizzato è la pillola anticoncezionale, ma esistono anche l’anello vaginale e il cerotto transdermico, che hanno lo stesso sistema di funzionamento.

A differenza della pillola, però, anello e cerotto non vanno assunti tutti i giorni: il primo va inserito nella vagina e tenuto per tre settimane (a cui segue una settimana di pausa, prima dell’inserimento di un nuovo presidio medico), mentre il secondo va cambiato una volta alla settimana per tre settimane, con sette giorni di pausa prima di ricominciare le applicazioni.

La loro efficacia è molto vicina al 100% per quello che riguarda la necessità di evitare gravidanze indesiderate. Ma non proteggono da malattie trasmissibili sessualmente. Se si hanno rapporti è sempre bene utilizzare anche il preservativo. I metodi contraccettivi ormonali, ma anche di barriera, chimici e chirurgici, non escludono l’uso del profilattico perché non impediscono il contatto tra mucose genitali e fluidi corporei, veicolo di malattie a trasmissione sessuale.





Metodi contraccettivi “fit&forget”

Esistono anche i metodi cosiddetti “fit&forget”, ovvero che metti e di cui ti dimentichi, come suggerisce il nome stesso. Esistono l’impianto sottocutaneo (un bastoncino che rilascia progestinici ed è solitamente inserito sotto la pelle del braccio), che dura tre anni; la spirale (nota anche come IUD, acronimo inglese di Intra Uterine Device), di rame o medicata, inserita a livello uterino per una durata dai tre ai cinque anni; l’iniezione anticoncezionale, una puntura contenente progesterone a rilascio trimestrale da effettuare nel muscolo del braccio o della coscia.

In caso di rapporti sessuali promiscui o occasionali, dovete utilizzare anche il condom per proteggervi da malattie che si trasmettono per via sessuale.

I dispositivi intrauterini vengono applicati direttamente dal ginecologo durante una visita. La spirale, ricoperta di fili di rame, viene inserita in utero e rende difficile la vita degli spermatozoi all’interno. La spirale può durare per 5 anni, ma i controlli devono essere costanti. Esiste poi anche una spirale contenente ormoni, con una protezione in più da gravidanze indesiderate, ma, come per gli altri dispositivi che non evitano il contatto tra mucose genitali e fluidi corporei, non proteggono da malattie sessualmente trasmissibili.





Metodi contraccettivi di barriera

I metodi di barriera sono quei contraccettivi che funzionano come un vero e proprio ostacolo per impedire agli spermatozoi di penetrare il collo dell’utero.

Se esiste da tempo il preservativo maschile (pare ne fossero utilizzate versioni “improvvisate” già ai tempi degli antichi greci e romani, ), da qualche tempo è stato sviluppato anche un preservativo femminile: una guaina in lattice o poliuretana che va inserita nella vagina prima del rapporto. Una parte dell’anello rimane all’esterno per consentire di rimuovere agevolmente il dispositivo questo il nome meno “medicale”. Come per il modello maschile, anche quello femminile protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili. Una bella novità, che rende ancora più semplice proteggersi da gravidanze indesiderate e MTS.

Alla categoria dei metodi anticoncezionali di barriera appartiene anche il diaframma che, se utilizzato insieme alle creme spermicide, è tra i metodi contraccettivi non ormonali. Il diaframma è una coppa di gomma con bordo ad anello che va inserita nella vagina prima del rapporto sessuale per bloccare il passaggio degli spermatozooi. Non protegge dalle malattie trasmissibili con l’attività sessuale e ha una bassa protezione da gravidanze indesiderate.





Metodi contraccettivi chimici

I metodi chimici, come il ricorso a spermicidi, utilizzano sostanze chimiche sotto forma di gel, ovuli o creme in grado di uccidere gli spermatozoi. Ma non vanno mai usati da soli per prevenire una gravidanza, perché la loro efficacia è piuttosto scarsa e non evitano lo scambio di fluidi corporei.

Metodi contraccettivi di barriera e chimici

Tra i prodotti di cui vi potrà capitare di imbattervi su internet, ma non acquistabili in farmacia nè altrove in Italia, c’è la spugna contraccettiva; un mix che associa la protezione di barriera, perché inserita in vagina chiude la cervice uterina e assorbe il liquido seminale, e di agenti chimici, in quanto impregnata di spermicida. Anche in questo caso non protegge da MST e la sua efficacia è bassa rispetto a contraccettivi ormonali e di barriera.

Metodi contraccettivi chirurgici

Sono metodi difficilmente reversibili che, tramite una vera e propria operazione chirurgica, impediscono totalmente la possibilità di avere figli. L’uomo pratica la Vasectomia: che consiste nella legatura dei canali tra testicoli e uretra che sono di passaggio per gli spermatozoi. Per la donna, invece, c’è la possibilità di legatura delle tube che consiste nell’occlusione delle tube di Falloppio, sede di fecondazione degli ovuli da parte degli spermatozoi.

In genere sono eseguiti quando si è assolutamente certi di non volere figli, per ragioni mediche e personali, perché non c’è certezza di reversibilità dell’intervento.

Anche in questo caso non è una contraccezione che può proteggere da malattie a trasmissione sessuale.





Quali, invece, non possono essere considerati metodi contraccettivi?

Tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che esistono dei metodi che erroneamente vengono considerati contraccettivi, ma che assolutamente non lo sono. Ad esempio, il coito interrotto, perché non è assolutamente affidabile per quello che riguarda il tentativo di evitare una gravidanza non desiderata e non programmata. Oltre che non essere sicuro dal punto di vista della trasmissione di malattie sessuali.

Anche la pillola del giorno dopo non può essere considerato un metodo anticoncezionale tradizionale, ma, come sottolineato anche dal Ministero della Salute, è un metodo contraccettivo di emergenza.

La contraccezione di emergenza tramite preparati ormonali si utilizza per evitare gravidanze indesiderate dopo rapporti a rischio, ma solo in caso di imprevisti, appunto. Sono misure occasionali e non devono mai sostituire i tradizionali metodi contraccettivi.

Anche i cosiddetti metodi contraccettivi naturali, come il calcolo dei giorni fertili o della temperatura basale, non devono essere considerati metodi anticoncezionali, perché non garantiscono un’efficacia tale da permettere alle donne di affidarsi a queste modalità con sicurezza se non si desidera avere un bambino.





Miglior metodo contraccettivo: quale scegliere?

Scegliere di proteggersi da gravidanze indesiderate non è facile. Per questo il consiglio che si può dare a ogni ragazza che si avvicina al mondo della contraccezione è quella di affidarsi senza paura e senza imbarazzo al proprio medico. Dopo una prima visita ginecologica, si potrà affrontare il tema della protezione da MTS e da gravidanze, per capire quale possa essere, in quel particolare momento della vita, il contraccettivo giusto da scegliere. Che potrà poi essere cambiato successivamente, quando le necessità potrebbero cambiare. A ogni donna il suo contraccettivo, si dice, da scegliere in base a diversi fattori che possono essere l’età, le condizioni di salute, così come la relazione sessuale che si sta vivendo ma anche se si hanno già avuto figli.

Se la prima visita dal ginecologo andrebbe fatta a ridosso della comparsa del ciclo o comunque in adolescenza, un confronto medico sulla contraccezione andrebbe fatto prima che abbia inizio la vita sessuale di ogni donna. Per confrontarsi con chi conosce bene come funziona il corpo femminile e che può darci consigli sia sulla fertilità femminile, per approfondirne tutti i meccanismi e le dinamiche, sia su cosa significa avere rapporti sessuali sicuri e protetti.

Fermo restando che l’unico contraccettivo che protegge da gravidanze indesiderate e malattie trasmissibili con il sesso è il preservativo. E questo non dovremmo dimenticarlo mai.

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