Cosa fare terminati gli studi? Pensare al futuro non è facile. Prendersi un anno sabbatico, 12 mesi di pausa per concentrarsi su se stesse, potrebbe essere la risposta a ogni domanda.
Fin da quando siamo bambine siamo tempestate di domande sul nostro futuro. La più gettonata è: cosa farai da grande? Ce lo domandano sin dai primi anni dell’asilo. Quando il nostro unico pensiero dovrebbe essere giocare, fare amicizia, divertirci e imparare tutto quello che serve per crescere sane e felici in un mondo che, invece, ci vuole vedere adulte già da bambine.
Ed ecco che cresciamo con l’ansia di chi diventeremo in futuro. Quando, magari, non sappiamo nemmeno chi siamo noi ora. Se durante il periodo della scuola elementare siamo soliti sognare professioni che ci permettano di diventare famosi (oggi lo YouTuber è il più gettonato) oppure che ci consentano di seguire le orme di mamma e papà, ecco che già dall’adolescenza le idee cominciano a farsi più nebulose.
Siamo costretti a scegliere a soli 13 anni la scuola che ci garantirà una posizione lavorativa, quando ancora nella nostra testa non abbiamo chiaro chi vogliamo diventare davvero una volta adulte. Per fortuna possiamo sempre decidere di cambiare rotta, optando per altre strade. In particolare all’università quando, più mature, possiamo sperare di affrontare un percorso di studi che sia affine a sogni, desideri, talenti che coviamo nel cuore.
Terminata l’università c’è già chi ha perfettamente in mente la professione che desidera intraprendere. E c’è chi, invece, ha le idee più confuse di prima.
Se per le prime la strada è perfettamente tracciata, per le seconde non lo è affatto. E si può cadere nel rischio di affrontare un percorso di crescita che non ci appartiene. Che non è nostro. Solo perché ci sentiamo in dovere di accontentare chi ci ha sostenuto e accompagnato durante tutto il cammino scolastico e sogna per noi un futuro lavorativo stabile e sicuro.
Cosa fare se ottenuta la Laurea, passata la felicità per il voto ottenuto, dimenticata la gioia dei festeggiamenti con amici e parenti non si sa proprio quale bivio prendere nella vita? Un anno sabbatico è forse quello che ci vuole per riscoprire chi siamo. Per capire chi siamo diventati e chi vorremmo diventare in futuro. Facendo tesoro di tutte le esperienze maturate nel passato, facendo i conti con il presente e provando a immaginare con calma e senza fretta i prossimi anni a venire.
Cosa fare durante un anno sabbatico? I suggerimenti di Magazine Femminile
12 mesi di pausa per ritrovarsi andrebbero concessi a tutti una volta nella vita. Quando ci sentiamo smarriti, quando magari non ci riconosciamo più, quando capiamo che il nostro progetto di vita ci sta scivolando via tra le dita. Per evitare che qualcun altro possa imporci cosa fare ed essere sempre noi le fautrici del nostro destino. Certo, potremmo sbagliare, prendere decisioni non facili, potremmo anche “sprecare” un anno alla vista degli altri. Ma per noi sarà un anno prezioso di crescita individuale e personale.
Un anno sabbatico per fare un viaggio
C’è chi prende un anno sabbatico dopo la Laurea per viaggiare. Perché viaggiare in paesi e culture del mondo lontane da noi è utile a riscoprire chi siamo e a trovare il nostro posto nel mondo. Il contatto con persone che non conosciamo e non ci conoscono ci aiuta a entrare maggiormente in connessione con chi siamo davvero. E ci permette di affrontare sfide che, rimanendo a casa, non avremmo potuto mai pensare di superare.
Fare un viaggio ci permette di capire quali sono i nostri limiti. E magari tentare di superarli. Ci consente anche di capire quali sono le nostre potenzialità e i nostri talenti. Perché tutti li abbiamo, ma a volte li teniamo così nascosti che nemmeno noi ricordiamo più in quale cassettino li abbiamo celati al mondo per non sciuparli. Quando invece andrebbero fatti esplodere per far vedere a tutti di che pasta siamo fatti.
Un anno sabbatico per fare esperienze di volontariato
In un anno sabbatico si può anche decidere di fare esperienze di volontariato. Vicino casa o in giro per il mondo. Per aprirci agli altri, che è il modo migliore per indagare nel nostro io più profondo. Perché è nel confronto con chi è magari diverso da noi (per cultura, estrazione sociale, tradizioni, mentalità) che riusciamo ad arricchirci maggiormente. Un modo perfetto per guardare la vita e il futuro con gli occhi di qualcun altro. E magari vedere anche noi stessi dall’esterno, in un’esperienza unica che non può far altro che arricchirci. Giorno dopo giorno.
Un anno sabbatico per scrivere un libro
Non ci avete mai pensato? In un anno si può scrivere un libro. Magari il primo libro della vita. Tirando fuori dal cassetto quelle pagine che abbiamo cominciato a imbrattare di inchiostro quando eravamo adolescenti e che ora possono uscire fuori dalla polvere e trasformarsi in un romanzo, nel nostro racconto del cuore. Da pubblicare o anche no. Possiamo semplicemente scriverlo per noi stessi, come esercizio di stile utile anche per il benessere interiore.
Si può partire anche dal proprio diario personale, estrapolando racconti di vita che possono trovare nuova linfa in pagine dove scrivere nero su bianco chi siamo stati, chi siamo ora e chi saremo. È un modo utile per far riaffiorare ricordi che pensavamo sepolti per sempre. Ed emozioni che non pensavamo di provare mai più. Scrivere fa bene al cuore, alla mente, ai sentimenti. Dovremmo ricordarci di farlo più spesso.
Un anno sabbatico per riscoprire chi siamo tramite gli affetti più cari
E perché non prendersi un anno sabbatico da dedicare alle persone che hanno avuto un ruolo importante nella nostra vita? Siamo sempre di corsa e tendiamo a dare per scontati gli affetti più cari. Perché sappiamo che loro ci saranno sempre per noi. Ma quanto ci siamo stati noi per loro? Se avete studiato lontano da casa oppure se le circostanze della vita vi hanno portato a distanze incolmabili da loro, forse un anno sabbatico per ritrovarsi è quello che ci vuole.
Un anno sabbatico per pianificare il proprio futuro, anche di madri
Tutte quelle citate sopra sono esperienze che possono aiutare a capire chi si vuole diventare e a scoprire chi è accanto a noi e, se in questo processo mentale si arriva a vedersi proiettati in ruoli diversi, che potrebbero o meno far parte della propria vita lavorativa e sociale, perché non pensare ora anche al fatto che un domani si potrebbe desiderare diventare madri?
Per molte ragazze che escono dall’università un figlio è l’ultimo dei pensieri. In realtà è una cosa sulla quale si dovrebbe riflettere sin da giovanissime, perché è importante essere consapevoli che il corpo femminile e la sua capacità riproduttiva cambiano nel corso degli anni.
Se terminati gli studi l’unica preoccupazione è trovare il proprio posto nel mondo, sarebbe anche il caso di pensare a come preservare la propria fertilità. Così che quando sarà il momento giusto di diventare madri, si possa avere una chance in più se dovessero esserci difficoltà di concepimento.
In un anno sabbatico utile a pianificare il proprio futuro si potrebbe prendere in considerazione, di conseguenza, l’idea di accedere all’Egg Freezing; una pratica che permette di conservare i propri ovociti prelevandoli nel momento di massima fertilità.