Lo dicono tutti. Ci credono in realtà in pochi. Ma è la verità: i 30 anni sono i nuovi 20. Quando si spengono le candeline di questo importante traguardo nella vita spesso si ha paura di cosa il futuro potrebbe riservare. E, soprattutto, si teme di non essere all’altezza, di non aver raggiunto tutti gli obiettivi che di solito sono attesi per le ragazze al compimento dei trent’anni anni. Di essere ormai troppo grandi e troppo indietro per soddisfare le aspettative degli altri, soprattutto se si confronta la propria vita con quelle di genitori e nonni ma anche di alcune coetanee. Come ogni fase di transizione della vita, anche in occasione di questo importante compleanno, sono numerose le domande che potrebbero sorgere. E alle quali non sempre si riesce a trovare la giusta risposta. Affrontiamo insieme una delle tappe più importanti della vita, i 30 anni, un’età in cui abbiamo un piede nell’età adulta e uno ancora posato nella post adolescenza.
Non si comprende mai la parola giovinezza prima dei 30 anni.
(Jean Dutourd)
Cosa cambia nella vita di una donna a trent’anni
A ognuno le sue scelte e a ognuno la vita che ha deciso di disegnare. Utopia. La nostra è una società che sembra voler imprigionare l’esistenza di ogni persona in tappe stabilite a priori, senza chiedere ai diretti interessati cosa ne pensano o se sono d’accordo. Perché oggi, come nel passato, la società tende a programmare l’esistenza di ognuno con obiettivi da raggiungere a ogni età: lo studio, l’ingresso nel mondo del lavoro, la carriera e magari anche il matrimonio e la famiglia. Tutto prima dei trent’anni, possibilmente. Come se fossimo degli automi che devono seguire delle regole ben precise e date di scadenza che potrebbero andarci un po’ troppo strette.
La vita non è fatta di tappe prestabilite.
Le generazioni moderne non sono certo quelle di un tempo. I ragazzi di oggi sono diversi dai ragazzi di ieri. Anche per quello che riguarda l’approccio alla vita. Per genitori e nonni i 20 erano gli anni della maturità. Magari della famiglia già formata, dei figli già nati, del lavoro e della carriera ormai consolidata. Ma dai Millennials in poi la situazione è mutata in maniera sostanziale, anche e soprattutto dal punto di vista psicologico.
Avevano poco più di trent’anni, un’età a cui a volte è difficile ammettere che quella che stai vivendo è la tua vita.
(Alice Munro)
A 20 anni, oggi, si deve ancora scegliere la strada da percorrere
Dopo la Maturità sono tante le strade che si aprono e tra le quali scegliere. A 20 anni si è ancora alle prese con la definizione di chi si è e di cosa si vuole nella vita. Ci sono gli studi universitari da finire o una carriera accademica da proseguire tra corsi post-laurea, master e formazione di alto livello. Per poter poi approdare nel mondo del lavoro a un’età differente e più avanzata rispetto al passato. Oggi si iniziano a porre le prime basi per la carriera lavorativa dopo i 26 anni. Quando un tempo, invece, si iniziava già a 20. Se non prima. Questo slittamento di priorità, che ogni persona stabilisce in base ai propri talenti, ai propri desideri e ai propri sogni, inevitabilmente rimanda altre tappe che potrebbero essere considerate fondamentali. Come ad esempio il matrimonio, la vita di coppia o la decisione di avere figli. Per questo oggi si dice che i 30 sono i nuovi 20. Non è solo un modo di dire ma una realtà con la quale confrontarsi ogni giorno.
I 33 sarebbero gli anni migliori anni della nostra vita secondo uno studio inglese.
I 33 anni di età sono un tempo sufficiente per aver scrollato di dosso l’ingenuità dell’infanzia e l’intrigante impetuosità degli anni dell’adolescenza
senza perdere l’energia e l’entusiasmo della giovinezza.
L’età dell’innocenza è andata perduta, ma il nostro senso della realtà si mescola con un forte senso di speranza,
uno spirito del “fare” e una sana convinzione dei nostri talenti e capacità.
(Donna Dawson)
A 30 anni si potrebbe vivere un’adolescenza prolungata
Non perché non si ha voglia di crescere ma perché non si ha più tutta quella fretta di diventare grandi che invece ha caratterizzato le generazioni precedenti. Tutte le fasi della vita che si davano per scontate un tempo, oggi non lo sono più. Ognuno le affronta secondo le proprie attitudini, cercando di non farsi costringere ad affrontare una tappa prima che sia veramente il momento giusto. La vita è nostra. Ed è compito nostro scrivere le pagine della nostra storia. Di nessun altro.
A 30 anni si studia ancora, non si ha una posizione lavorativa definitiva, non si è economicamente indipendenti, ci si sente ancora figlie e figli, non pronti per diventare magari genitori. Se ogni mamma e ogni papà vorrebbero vedere i propri “bambini” sistemati (magari il prima possibile), con un buon lavoro, un partner accanto e una famiglia solida con uno o più “pargoli”, ecco che i nuovi trentenni potrebbero non sentirsi pronti. Preferendo concentrarsi su altri aspetti della vita. Come la carriera. O la ricerca dell’amore perfetto, di quell’anima gemella con cui davvero pensare di creare una famiglia. Ma nell’attesa potrebbero essere tanti altri i progetti in cantiere che non si possono rimandare.
I 30 sono oggi l’età dell’esperienza, dell’introspezione, della programmazione a lungo termine di sogni e desideri. Sono gli anni della ricerca interiore, per trovare il proprio posto nel mondo. A questa età si pongono davvero le basi per il proprio futuro. E per chi si vorrà essere da grandi, perché ancora non ci si sente del tutto adulti ma sulla strada per diventarlo; un percorso che può essere breve o lungo, poco importa. È il momento di muovere i primi passi per diventare più forti, soprattutto emotivamente, di lavorare per ritrovare l’autostima e la sicurezza in se stessi per affrontare ogni avversità, di cominciare a creare quella stabilità economica che consentirà il distacco dalla famiglia d’origine per formare la propria. Ci vorrà del tempo, ma è importante non bruciare nessuna tappa. E fare tutto secondo i propri tempi. Senza avere paura di dover rinunciare a qualcosa. Perché se i 30 sono i nuovi 20, i 40 allora sono i nuovi 30.
Sono stupendi i trent’anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatré, i trentaquattro, i trentacinque!
Sono stupendi perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perché è finita l’angoscia dell’attesa, non è cominciata la malinconia del declino,
perché siamo lucidi, finalmente, a trent’anni!
Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti. Se siamo atei, siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna.
E non temiamo le beffe dei ragazzi perché anche noi siamo giovani,
non temiamo i rimproveri degli adulti perché anche noi siamo adulti
(Oriana Fallaci)
Preservare ogni possibilità per il futuro
Chi lo ha detto che a 40 anni si è troppo grandi per fare scelte importanti di vita, come ad esempio diventare madri? L’età media del primo parto si è molto alzata, proprio per i motivi sopra elencati: a 30 ci si sente ancora piccole e impreparate e si hanno magari altre priorità. Non è un segreto, però, che dopo i 30 anni la fertilità femminile inizi a subire un lento ma progressivo calo. Ed è per questo motivo che bisognerebbe pensare al proprio futuro prima. Per non avere rimpianti. Magari ricorrendo, proprio quando si hanno 30 anni (e anche molto prima), all’Egg Freezing: una tecnica che permette dir conservare i proprio ovociti nel periodo di massima fertilità per una donna, in attesa di essere pronte davvero ad accogliere un bambino nella propria vita. Anche se dovesse avvenire in età più matura e per questo potrebbero esserci difficoltà a rimanere incinta. Per preservare la propria fertilità quando l’idea di maternità non è tra le priorità che occupano la nostra mente, affollata di altri progetti che al momento ci sembrano più importanti.
Per maggiori informazioni sull’Egg Freezing, la crioconservazione ovocitaria per ragioni non mediche, visita il sito www.ilmomentogiusto.org
L’età, del resto, non è una questione di carta d’identità. Ma di sensazioni e di scelte di vita. Se da un lato la mente si sente ancora giovane e scattante, dall’altro però dobbiamo fare i conti con i cambiamenti del corpo femminile. Che magari corre più veloce di quanto non faccia la testa. L’importante è non farsi mai costringere in schemi che non ci appartengono. Vivendo la propria vita liberamente. E costruendola mattone dopo mattone seguendo il proprio cuore. Non i dictat della società. Per non avere mai rimpianti, a nessuna età. E sentirsi sempre libere e felici, orgogliose delle proprie scelte.