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Periodo fertile, che cos’è e come si calcola

Quando si parla di periodo fertile, molte donne cadono dalle nuvole, non sapendo cosa sia in realtà. Purtroppo in Italia, a differenza di molti altri Paesi, manca una cultura educativa volta a conoscere anche gli aspetti più intimi del nostro corpo e del suo funzionamento. A partire dalle famiglie, spesso restie a trattare in modo approfondito con i propri figli argomenti riguardanti l’anatomia e la sessualità, arrivando ai tabù che ancora sono presenti nella nostra società e che si riflettono in programmi educativi, anche scolastici, che non prevedono di trattare temi che invece dovrebbero essere di largo interesse. Conoscere l’esatto funzionamento del proprio corpo nelle diverse fasi della vita è fondamentale, per abbattere anche stereotipi che possono influenzare negativamente il rapporto con se stessi e gli altri, portando a vivere in modo sbagliato la sessualità e l’accettazione dei cambiamenti che il proprio corpo subisce.

In questo articolo affrontiamo il tema del periodo fertile, una finestra temporale in cui è più probabile che un ovocita possa essere fecondato a seguito di un rapporto sessuale. Un argomento che genera ancora molti dubbi (e gravidanze indesiderate), soprattutto nelle giovanissime. È importante, pertanto, utilizzare sempre dei metodi anticoncezionali se non si desidera una gravidanza.





Cos’è il periodo fertile

Con il termine periodo fertile si indica una delle diverse fasi del ciclo mestruale di ogni donna. È, di fatto, il periodo in cui, tra una mestruazione e l’altra, una donna ha maggiori possibilità di rimanere incinta a seguito di un rapporto sessuale.

Il periodo fertile, in generale, coincide con l’ovulazione e i giorni immediatamente precedenti. In questo momento, che si chiama fase ovulatoria, l’ovocita, la cellula riproduttiva femminile contenuta all’interno delle ovaie, completa il suo processo di maturazione. Dopo essere stata rilasciata nella tuba uterina, se l’ovocita entra a contatto con gli spermatozoi maschili può essere fecondato e dare inizio alla gravidanza. Ogni donna, però, è diversa. Così come lo è il ciclo mestruale, che può essere soggetto a fattori individuali ed esterni. Per questo motivo il calcolo del periodo fertile non può essere considerato nè un metodo contraccettivo nè un sistema che assicura il concepimento.





Come riconoscere l’ovulazione

In linea di massima per calcolare il periodo fertile si tiene conto di un ciclo mestruale della durata di 28 giorni e, solitamente, l’ovulazione avviene intorno al 14esimo giorno. Il periodo fertile all’interno di ogni ciclo mestruale, di conseguenza, dura in media dai 5 ai 6 giorni. Perché si considera, come accennato in precedenza, sia la fase pre ovulatoria sia la fase ovulatoria vera e propria. Durante la fase precedente all’ovulazione i follicoli che contengono al loro interno gli ovociti vengono stimolati dalle gonadotropine, attivate dall’ipofisi. Contemporaneamente la produzione di estrogeni aumenta, in modo da preparare la mucosa uterina e l’utero al momento dell’ovulazione. 14 giorni circa prima della comparsa delle mestruazioni, l’ipofisi produce l’ormone luteinizzante che rompe il follicolo e rilascia l’ovulo, che può essere fecondato o meno dagli spermatozoi rilasciati durante un rapporto sessuale non protetto. Tuttavia, gli spermatozoi possono vivere molte ore nell’utero. Per questo avere rapporti non protetti in giorni considerati come NON FERTILI non assicura nessuna protezione contraccettiva.

Per conoscere il momento esatto in cui avviene l’ovulazione esistono diversi metodi naturali. Si può controllare, ad esempio, la temperatura basale, al mattino appena sveglie, senza scendere dal letto e senza aver compiuto alcuna attività fisica prima. Nel momento dell’ovulazione la temperatura basale si abbassa notevolmente. Altri segnali dell’ovulazione in corso riguardano cambiamenti che si possono notare nel corpo femminile: tensione al seno, gonfiore e dolore al basso ventre, maggiore desiderio sessuale, ansia, nervosismo, cambi repentini di umore, aumento dell’appetito, spotting (leggère perdite di sangue mestruale).

In rete, poi, si trovano diversi “calcolatori” all’interno dei siti che si occupano di medicina ginecologica o di App dedicate, così come test casalinghi da acquistare in farmacia. In rete, per avere approssimativamente un calcolo del proprio periodo fertile, è sufficiente compilare i campi richiesti con la data dell’ultimo ciclo mestruale e la sua durata. Ovviamente, il ciclo mestruale deve essere naturale, non indotto dall’utilizzo di contraccettivi ormonali





Periodo fertile e fertilità femminile

Ogni donna quando nasce viene al mondo con una riserva ovarica: un “corredo” di circa 400 mila ovociti*. Che purtroppo non rimarranno sempre attivi e numerosi. Con l’avanzare dell’età anagrafica, infatti, la riserva diminuisce e si impoverisce. Arrivando praticamente a zero nel momento della menopausa. Ciclo dopo ciclo gli ovociti presenti nel corpo femminile diminuiscono, così come si riduce anche la fertilità femminile (la famosa finestra fertile). A 20 anni la fertilità è al massimo, mentre dai 35 comincia a subire un drastico calo per poi annullarsi completamente nel momento della menopausa.

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La riserva ovarica, termine che si utilizza per indicare il numero di ovociti presenti nell’apparato riproduttivo femminile, decresce con l’avanzare dell’età. In ogni ciclo mestruale solo un ovocita raggiunge la maturazione e viene rilasciato nell’ovaio, pronto per essere fecondato. E in ogni ciclo mestruale perdiamo circa 1.000 ovociti. Le ovaie nel corso della vita di una donna sono in grado di rilasciare 500 ovuli che hanno raggiunto la maturità necessaria per essere fecondati. Nel momento in cui la riserva ovarica termina, arriva il momento della menopausa, quando non si possono più avere figli naturalmente (l’età media è intorno ai 50-51 anni). Purtroppo ci sono anomalie che possono ridurre la finestra fertile femminile, così come alterare il ciclo mestruale e la capacità riproduttiva prima del tempo: menopausa precoce, endometriosi e possibile esposizione ad inquinanti ambientali, ad esempio.

Di conseguenza, preservare la propria fertilità diventa importante e fondamentale se si spera un giorno di stringere tra le braccia un bambino. E questo si può fare adottando comportamenti e stili di vita sani che possono aiutare il corpo e l’organismo femminile a mantenersi attivo e in salute il più a lungo possibile.

Una corretta alimentazione, l’eliminazione di alcool e sostanze stupefacenti, un buon riposo, dedicarsi all’attività fisica, una corretta igiene intima oltre a sottoporsi annualmente ad una visita di controllo ginecologica ed eseguire tutti gli esami di prevenzione femminile suggeriti, sono tutti comportamenti che aiutano la fertilità femminile.

Un altro aiuto, però, arriva dalla Medicina della Riproduzione che, considerato l’innalzamento dell’età in cui le donne scelgono di avere il primo figlio (32 anni in media in Italia per motivi economici, sociali e personali) e la fisiologica diminuzione di probabilità di rimanere incinta naturalmente, ha dato accesso alla crioconservazione ovocitaria a tutte le donne e non solo a chi rischiava l’infertilità a causa di malattia e conseguenti cure invasive sull’apparato riproduttivo femminile.

La crioconservazione ovocitaria per ragioni non mediche, chiamata più semplicemente Egg Freezing, consente alle donne di preservare la propria capacità riproduttiva immutata nel tempo, anche se si decide di affrontare una gravidanza a un’età che non è più considerata quella del picco fertile massimo.

Tramite l’Egg Freezing, infatti, ogni donna ha la possibilità di prelevare i propri ovociti nel periodo più fertile della vita e conservarli per il futuro, quando per lei sarà il momento giusto per avere un figlio ma potrebbero subentrare difficoltà dovute all’età e alla conseguente diminuzione della fertilità. Perché il momento giusto per noi potrebbe non essere il momento giusto per il nostro organismo. E l’Egg Freezing ci permette di non dover per forza fare scelte che implicano la rinuncia a ciò che reputiamo importante nella nostra vita.



Per portare a conoscenza quante più donne possibili dell’opportunità di salvaguardare la propria fertilità, è stato istituito in Italia il sito “Il Momento Giusto” – www.ilmomentogiusto.org che contiene tutte le informazioni necessarie ad approfondire la tematica dell’Egg Freezing. La campagna educazionale sulla crioconservazione ovocitaria è a cura di Gedeon Richter italia, azienda farmaceutica da sempre impegnata nella tutela del benessere e della salute della donna.





Perché è importante conoscere il periodo fertile

Conoscere il proprio periodo fertile è importante per diversi motivi. Lo è prima di tutto per prendere confidenza con il proprio corpo, tenere monitorati i suoi cambiamenti e poter riferire con precisione al medico qualsiasi anomalia riscontrata, ad esempio. Se si è alla ricerca di un figlio, il calcolo del periodo fertile può dare un’idea dei giorni in cui ci sono più probabilità di concepire e, di conseguenza, programmare rapporti sessuali mirati.

Se, al contrario, non si cerca una gravidanza ma si è in una relazione stabile e non si utilizzano contraccettivi, di conseguenza un possibile concepimento non sarebbe visto come totalmente indesiderato, programmare rapporti sessuali non potetti lontani dal periodo fertile abbasserebbe (non scongiurerebbe!) le probabilità di rimanere incinta.

Fermo restando, però, che l’unico metodo per evitare gravidanze indesiderate e malattie a trasmissione sessuale è l’utilizzo del preservativo, conoscere il proprio periodo fertile è un dato utile da fornire al proprio medico anche in caso di rottura o di utilizzo inappropriato del contraccettivo maschile ma anche di dimenticanza o  espulsione di anticoncezionali ormonali, ad esempio.

Un consiglio: rivolgetevi sempre con fiducia al vostro medico e ponetegli tutte le domande che non avete mai osato fare. La salute intima e la salute sessuale non devono essere un tabù. Non lo possono più essere nel 2020.

 

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