I risvolti psicologici di una gravidanza che non si instaura
Ne avete parlato a lungo prima di decidere che era il momento giusto per avere un figlio. Una decisione che vi ha riempito di gioia e di attese: presto avreste accolto tra le braccia il frutto del vostro amore, per iniziare a prendervi cura insieme di un bambino o di una bambina. Ma la vita non sempre rispetta i programmi e i desideri. Mese dopo mese quel test di gravidanza rimane negativo e in voi si fa largo il pensiero costante che qualcosa non vada per il verso giusto, qualche problema passeggero oppure (peggio ancora!) permanente che vi impedisce di coronare il vostro più grande sogno: mettere al mondo un figlio. I dubbi vi assillano, la situazione si fa sempre più delicata e, talvolta, i rapporti di coppia diventano più tesi e ogni pretesto è buono per arrivare a rinfacciarvi comportamenti che avrebbero potuto anche minimamente mettere a rischio la vostra fertilità. Potreste provare sconforto, tristezza, amarezza e anche arrivare a decidere che, forse, il destino ha altri piani per voi.
Desiderare un figlio e non riuscire a rimanere incinta è per una giovane coppia un evento molto difficile da superare, perché in pochi mesi si vedono svanire tutti i progetti di vita idealizzati fino a quel momento. Rabbia, frustrazione, ansia del futuro, perdita di sicurezza in se stessi, sono solo alcune delle emozioni che donne e uomini arrivano a provare vedendo sfumare ogni mese il proprio sogno di diventare genitori. Eppure, prima di chiedere aiuto al medico, si lascia passare molto, troppo, tempo. Perché?
Talvolta il problema risiede in un subdolo tabù che ci spinge non solo ad evitare il confronto all’interno della coppia, per capire come uscire insieme da un momento che sembra di difficoltà estrema, ma anche la reticenza di non voler chiedere aiuto per paura di scoprire gravi malattie o difficoltà emotive insuperabili. I risultati possono essere la rassegnazione e il rifiuto a indagare le cause di un figlio che non arriva, oppure reazioni che influenzano negativamente, oltre la coppia, anche i rapporti sociali e famigliari; come il sentirsi privati di una componente essenziale per una donna (la maternità) e della propria virilità per un uomo.
L’incapacità di generare una nuova vita può avere un impatto notevole sia a livello individuale che in termini di coppia. Ecco perché i risvolti psicologici ed emotivi, oltre che fisici, di una gravidanza che non arriva non devono mai essere sottovalutati.
Cosa succede nella coppia quando un figlio non arriva?
Si parla di infertilità quando dopo 12 mesi di rapporti continuativi e non protetti la gravidanza non arriva, ma è in questo lasso di tempo che le giovani coppie si sentono spesso abbandonate a loro stesse nel difficile percorso della ricerca di un figlio. Mese dopo mese, si sperimenta una frustrazione che potrebbe sfociare in problemi ben più importanti. Una crisi tra i partner potrebbe nascere proprio da quelli che vengono considerati dei veri e propri insuccessi, sia per lei sia per lui. In questa fase un supporto psicologico di coppia potrebbe essere utile per alleviare aspetti emotivi, come l’ansia, che possono interferire con la fertilità.
Quando un figlio non arriva, lo stress può raggiungere livelli molto alti, non solo mettendo a rischio il rapporto di coppia ma anche rendendo sempre più difficile concepire un bambino. Lo stress, infatti, è una delle cause che potrebbe essere alla base dell’infertilità idiopatica ovvero per cause sconosciute. In questi casi il fattore tempo è determinante soprattutto per la donna, considerando il fatto che la fertilità femminile non è sempre uguale a ogni età, ma si riduce anno dopo anno.
Cosa fare in caso un figlio non arrivi?
Per prima cosa bisogna capire quali sono le cause dell’impossibilità dell’instaurarsi di una gravidanza. I motivi di un mancato concepimento possono essere molti e solamente con l’aiuto di un supporto psicologico e ginecologico, attraverso una serie di analisi che escludano difficoltà o impossibilità fisiche alla procreazione, è possibile avere una prima diagnosi.
Il supporto psicologico è fondamentale per indagare a fondo gli impedimenti emotivi che possono rendere ardua la ricerca di un figlio. Ansia e stress sono nemici della nostra salute, anche di quella riproduttiva. Nonostante la ricerca di un figlio sia una tematica molto intima e delicata per la coppia e ci sia molta reticenza e vergogna nell’affidarsi ad esperti della riproduzione, è importante capire che da soli potrebbe essere difficile affrontare la situazione e tutti i risvolti fisici e psicologici che comporta. Spesso è necessario solamente cambiare le proprie abitudini e stili di vita, circondarsi di persone che siano di supporto e non di ostacolo, ridurre le pressioni esterne date dalla famiglia, dalle amicizie e dal lavoro, per ritrovare la serenità necessaria a far sì che la gravidanza si instauri.
Qualche consiglio per aiutare la coppia a ridurre lo stress
#1 Alleviare le tensioni
L’ansia e lo stress sono fenomeni sempre più riscontrati nella società moderna. Una società sempre più frenetica, incentrata sull’apparire e la perfezione, che richiede il multitasking e il raggiungimento di obiettivi sempre più alti e competitivi. Fattori che possono alterare i livelli ormonali e, conseguentemente, l’ovulazione.
“Take It Easy” cantavano già nel 1972 gli Eagles ed è una frase che dovremmo tenere bene a mente se desideriamo alleviare le tensioni personali che, inevitabilmente, si ripercuotono sulla coppia. Esercizi di respirazione e di rilassamento muscolare possono essere un valido aiuto per ritrovare l’armonia, dormire meglio (la fertilità femminile è strettamente connessa a un buon riposo notturno, clicca qui per approfondire) e gestire stati emotivi negativi.
#2 Riscoprire il partner
Quando un figlio non arriva è molto facile che la difficoltà di concepire diventi l’unico pensiero e argomento all’interno della coppia e nella vita sociale. Una condizione che può portare ad evitarsi reciprocamente tra partner e ad allontanarsi da famigliari e amici.
Prendete tempo per riscoprire il piacere di stare insieme, di uscire con gli amici più cari, di organizzare momenti che vi coinvolgano mentalmente e fisicamente, dedicandovi alle vostre passioni comuni e confrontandovi sulle cose belle che vi rendono, prima di tutto, una coppia.
#3 Condividere le emozioni
Chi si trova ad affrontare le difficoltà di concepimento si sente spesso come se fosse l’unico al mondo al quale viene negata la maternità e la paternità. In realtà è molto comune che in coppie sane il concepimento non avvenga nel primo anno di tentativi, in quanto le probabilità di rimanere incinta sono statisticamente del 20-30% per ciclo e diminuiscono con l’aumentare dell’età.
Un sostegno psicologico, gruppi di auto-aiuto, il confronto con il proprio medico ginecologo sono tutti ottimi strumenti per non sentirsi soli e affrontare dubbi e insicurezze. Anche informarsi sui progressi nel campo della Medicina della Riproduzione può rassicurare sulle possibilità di realizzare il proprio sogno di diventare genitori.