Quando si parla di vaccinazioni c’è ancora molta confusione e scarsa informazione, nonostante viviamo in un’epoca in cui si raccomanda la prevenzione e il sottoporsi a periodici screening per l’individuazione precoce di numerose malattie. Eppure, i vaccini rappresentano un’opportunità da non sottovalutare sia in età infantile sia adulta. Se, però, nel primo caso la campagna di informazione è ben veicolata, nel secondo caso regna la disinformazione. Soprattutto per quanto riguarda il genere femminile e le conseguenze che alcune malattie possono avere sulla fertilità e la gravidanza.
In Italia non ci sono vaccinazioni obbligatorie in tal senso, anche se è fortemente raccomandato di verificare gli anticorpi, e agire di conseguenza, per alcune patologie che potrebbero mettere a rischio la salute riproduttiva e la gestazione.
Quali controlli vaccinali eseguire se si cerca una gravidanza? Dai vaccini per le comuni malattie pediatriche e vaccino DTPa a quello antinfluenzale
La gravidanza è un evento particolarmente delicato per la salute della gestante e del bambino che porta in grembo e, purtroppo, alcune malattie possono avere ripercussioni, anche molto gravi, sulla qualità della vita e la vita stessa di entrambi. Si tratta spesso di malattie dalle quali ci si protegge già in età infantile ma non è raro che si arrivi a scoprire solo in gravidanza di non avere la dovuta protezione da morbillo, parotite, rosolia e varicella. Per questo motivo si consiglia di effettuare i dovuti controlli diagnostici prima di cercare una gravidanza.
Il virus della rosolia, ad esempio, se contratto in gravidanza, soprattutto nei primi tre mesi di gestazione, può provocare aborto o malformazioni gravi nel neonato, come anomalia cardiaca, sordità, cecità, ritardo dello sviluppo cognitivo, e avere ripercussioni anche mortali. Il morbillo, invece, può provocare aborto spontaneo, parto prematuro, morte durante il parto. E in caso di sovra infezione batterica può portare a complicazione come polmonite o encefalite, mettendo a rischio anche la vita della donna. Anche la parotite può essere pericolosa in gravidanza, aumentando le possibilità di aborto spontaneo. La varicella, malattia virale causata da un Herpes virus, il virus Varicella Zoster, provoca complicanze anche molto gravi negli adulti, in particolare nelle gestanti: polmonite, superinfezioni batteriche, encefalite, meningite. In 2 casi su 1000 si possono verificare complicanze nel neonato se la mamma contrae il virus tra la 13esima e la 20esima settimana, come deformità degli arti, malformazioni oculari, ritardo dello sviluppo cognitivo, cicatrici e vesciche sulla pelle. Mentre, se la varicella colpisce una settimana prima del parto o un paio di giorni dopo la nascita, in 8 casi su 100 il bambino può ammalarsi di varicella neonatale, con conseguente ricovero in ospedale e trattamento con terapia antivirale.
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Utile anche il vaccino contro la difterite, il tetano e la pertosse, il cui richiamo, in età adulta, dovrebbe avvenire ogni 10 anni. Anche se in pochi se ne ricordano e i centri vaccinali, purtroppo, non inviano un promemoria come accade, invece, per le vaccinazioni pediatriche. Fondamentale che la mamma sia vaccinata per la pertosse, perché se contratta dal neonato nei primi mesi di vita può essere molto pericolosa e anche mortale. Nella maggior parte dei casi, infatti, il veicolo di infezione è proprio la neo-mamma infetta. Consigliata anche la vaccinazione contro l’influenza: l’infezione virale può causare complicazioni respiratorie gravi, soprattutto durante il secondo e il terzo trimestre e il primo mese dopo il parto.
Quando fare le vaccinazioni?
La vaccinazione per morbillo-parotite-rosolia (MPR), così come la vaccinazione per la varicella, non possono essere eseguite in gravidanza (perché i vaccini iniettati contengono virus attenuati). È fondamentale che il medico curante, al quale ogni donna prima di cercare di avere un bambino dovrebbe rivolgersi, informasse la paziente in merito ai rischi di queste malattie e alla possibilità di proteggere se stessa e il bambino o la bambina che porterà in grembo tramite vaccinazione, che va eseguita prima di rimanere incinta. Al momento dell’inizio della gravidanza, infatti, la futura mamma deve risultare già vaccinata regolarmente, quindi con le due dosi necessarie, da almeno un mese.
Vaccino DTPa e vaccinazione antinfluenzale durante la gravidanza
I vaccini contro difterite, tetano, pertosse e anche influenza si possono effettuare anche durante la gravidanza, se non sono stati eseguiti in precedenza, e sono fortemente raccomandati. Secondo le ultime linee guida del Ministero della Salute, la vaccinazione DTPa sarebbe da eseguire a ogni gravidanza, anche se la donna è già coperta e in regola con i richiami o ha contratto in precedenza la pertosse. Solitamente, si consiglia la vaccinazione intorno alla 28esima settimana di gestazione, così che il corpo femminile abbia il tempo di produrre anticorpi sufficienti e che tramite il passaggio nella placenta possano raggiungere anche il bambino. Il vaccino è sicuro sia per la donna incinta sia per il feto.
Il vaccino antinfluenzale in gravidanza è fortemente raccomandato, soprattutto per tutte quelle donne che si trovano nel secondo o nel terzo trimestre di gravidanza quando inizia la stagione epidemica.
Vaccino anti-HPV [Papilloma Virus]
Infine, da non sottovalutare, il papillomavirus umano (HPV). La vaccinazione contro questo virus è utile per prevenire il carcinoma della cervice uterina o collo dell’utero e le lesioni precancerose. Fortemente raccomandato intorno ai 12 anni, prima dell’inizio della vita sessuale e di un eventuale contagio che avviene proprio tramite trasmissione sessuale. A quest’età, ionltre, la risposta immunitaria del vaccino è molto alta. Eseguire questa vaccinazione è fondamentale per proteggere la salute intima di ogni donna, diminuire il rischio di ammalarsi di tumore e complicanze come sterilità, problemi in gravidanza e parto prematuro. La vaccinazione anti-HPV non è consigliata al momento a chi è gestante, perché mancano studi specifici in merito.