La precisione diagnostica dell’ecografia in 3D e 4D, non solo in gravidanza
Ecografia tridimensionale e quadridimensionale: le differenze
Ecografia 3D ed ecografia 4D, vi siete mai chieste quali sono le differenze? Quando il test di gravidanza risulta positivo, la coppia inizia ad affrontare un’avventura lunga 9 mesi, piena di gioia ma anche di cambiamenti fisici e psicologici, che è sempre bene affrontare con tutte le dovute accortezze mediche e diagnostiche.
Di fondamentale importanza sono le tre ecografie consigliate alle quali sottoporsi durante la gestazione e che servono a monitorare la crescita e la salute fetale. Esistono diverse tipologie di ecografia, che si differenziano l’una dall’altra per la qualità delle immagini a disposizione e che mostrano più o meno dettagliatamente il bambino o la bambina all’interno del ventre materno.
La maggior parte delle donne in dolce attesa ha l’opportunità di eseguire la classica ecografia bidimensionale che permette di visualizzare immagini in bianco e nero del feto e il suo progresso di crescita. Oltre a questa tipologia di esame diagnostico, è possibile richiedere le più moderne ecografie in 3D e 4D. I vantaggi sono una risoluzione migliore, un’immagine più accurata e dettagliata della vita che si sta formando.
Le ecografie 3D e 4D, come quelle bidimensionali, non si eseguono solo in gravidanza, ma possono avere anche una valenza clinica per il benessere della salute intima femminile e sono utilizzate per diagnosticare eventuali anomalie dell’utero, disturbi e problemi che potrebbero portare ad infertilità o mettere a rischio la ricerca di una gravidanza. Grazie a questa tecnologia si possono individuare con più efficacia malformazioni uterine, fibromi, adenomiosi, endometriosi , lesioni uterine, ma anche tumori uterini e ovarici.
Le ecografie tridimensionali e quadridimensionali sono utilizzate con successo anche nel monitoraggio della maturazione dell’ovocita nel caso di preservazione della fertilità o a seguito, ad esempio, di tecniche di procreazione medicalmente assistita.
In ambito ostetrico, inoltre, sono esami ormai indispensabili per eseguire screening morfologici approfonditi della struttura fetale e diagnosticarne eventuali anomalie e malformazioni perché vengono evidenziati con chiarezza:
- l’anatomia del bambino, compresa la conformazione e le caratteristiche del volto e il sesso (se i genitori desiderano conoscerlo)
- la misura e la crescita degli organi vitali e degli arti
- la qualità e quantità del liquido amniotico
Durante le ecografie in 3D e 4D i medici spiegano nel dettaglio quanto mostrato a video, rassicurando i futuri genitori sull’assenza di anomalie morfologiche oppure avendo la possibilità di intervenire tempestivamente in caso si presentassero irregolarità nello sviluppo e nella crescita del feto.
Lo screening delle anomalie strutturali fetali tramite le ecografie tridimensionali e quadridimensionali è anche in grado di individuare eventuali irregolarità della colonna vertebrale, difetti cardiaci, malformazioni cerebrali o alle vie urinarie, anche importanti, contribuendo a fornire ai genitori una diagnosi prenatale dettagliata e dati iniziali da mostrare nelle visite successive per assicurarsi che la crescita e lo sviluppo del feto stiano procedendo regolarmente.
Cos’è l’ecografia 3D e quando si fa in gravidanza
L’ecografia 3D in gravidanza aiuta i futuri genitori a visualizzare con maggior dettaglio la fisionomia del bambino che cresce nel grembo della donna. Si può vedere il viso con una precisione davvero incredibile, perché lo strumento diagnostico mostra un’immagine tridimensionale del feto, a colori e ad alta definizione. L’ecografia 3D si esegue nelle prime settimane di gravidanza per via transvaginale e in seguito tra il secondo e il terzo trimestre per via soprapubica, andando a sostituire una delle tre ecografie previste durante la gestazione (l’ecografia ostetrica, l’ecografia morfologica e l’ecografia di accrescimento). Di solito si fa al posto della morfologica, quando è possibile anche sapere con certezza il sesso del nascituro.
Cos’è l’ecografia 4D e quando si fa in gravidanza
Esiste, poi, l’ecografia in 4D: una tecnologia che permette non solo di avere l’immagine dettagliata del feto ma anche dei suoi movimenti all’interno del ventre materno. Il procedimento utilizzato si chiama rendering e gli strumenti sfruttati garantiscono l’acquisizione di 25-30 fotogrammi al secondo, così da avere una sorta di video dei movimenti fetali e delle sue espressioni.
Anche in questo caso, si può sempre eseguire in gravidanza, andando a sostituire una delle tre indagini ecografiche previste di routine o anche in altre occasioni, se il ginecologo magari lo ritiene opportuno e se i genitori hanno mostrato interesse nei confronti di questo esame.
Ecografia 3D ed ecografia 4D, sono sicure?
Ovviamente si tratta di esami del tutto sicuri, indolori, che non comportano potenziali rischi per la salute della donna e del bambino. Si possono prenotare in ambito ospedaliero o ambulatoriale, a seconda della disponibilità della struttura sanitaria alla quale ci si è affidati per seguire tutti i 9 mesi di gravidanza e il parto.
Se non esistono controindicazioni per le ecografie 3D e 4D, esistono invece numerosi vantaggi. In caso di gravidanza, molti esperti sottolineano che grazie proprio alle immagini realistiche, tridimensionali, in movimento e persino in tempo reale, mamma e papà iniziano a creare anticipatamente il legame profondo che unirà per sempre i genitori alla vita che sta crescendo nel corpo femminile. Hanno la possibilità di relazionarsi con l’aspetto e con le mosse di un neonato molto prima del parto, accrescendo così il futuro rapporto genitore-figlio ma, soprattutto, sono utilissime per diagnosticare le malformazioni fetali più comuni e difficilmente rilevabili con l’ecografia bidimensionale.
In assenza di gravidanza, invece, sono esami diagnostici utili in ambito ginecologico per determinare patologie o malformazioni a carico dell’apparato riproduttivo femminile ed evitare esami talvolta molto invasivi.