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Cara community di MagFem,

oggi vi invitiamo a intraprendere un viaggio ispirazionale attraverso le storie di donne che stanno cambiando il mondo. L’empowerment femminile, inteso come il processo di acquisire forza, fiducia e indipendenza, è incarnato da queste donne straordinarie che, sfidando limiti e convenzioni, hanno raggiunto i loro sogni e rotto le barriere. Con la loro forza, determinazione e resilienza, continuano a ispirare milioni di persone. Le loro storie sono un potente promemoria che ogni donna ha il potere di fare la differenza e trasformare il proprio destino.

Michela Murgia

Michela Murgia è stata una delle voci più influenti della letteratura italiana contemporanea. Non era solo una scrittrice, ma anche una drammaturga, conduttrice televisiva e opinionista. Con il suo lavoro, ha sollevato questioni sociali cruciali e sfidato le norme culturali. Il suo libro “Accabadora” del 2009, vincitore dei prestigiosi premi Campiello, Dessì e SuperMondello, l’ha consacrata come una figura di spicco nel panorama letterario. Michela Murgia ha incarnato il significato di essere una donna forte e determinata in un mondo spesso dominato dagli uomini.

Il suo podcast “Morgana”, creato insieme a Chiara Tagliaferri e con l’aiuto prezioso di Dario Nesci, ci ha accompagnato attraverso le storie di donne controcorrente che si sono distinte in diversi campi, scardinando pregiudizi e stereotipi di genere. Dopo la sua scomparsa ad agosto 2023, Chiara Tagliaferri ha dedicato a Michela una toccante puntata a settembre, raccontando le sue molteplici vite. Michela parlava delle sue “10 vite”, offrendo uno sguardo intimo sulle sue numerose identità e percorsi. Le sue parole, anche postume, continuano a risuonare come un inno alla forza e alla resilienza femminile.

Michela Murgia è ricordata anche per il suo attivismo, in particolare nella lotta per i diritti delle donne e delle minoranze. Si è battuta per gli ultimi, per i diritti civili e per una concezione diversa della famiglia, basata sull’amore e il rispetto reciproco. Il suo coraggio nel parlare apertamente contro le ingiustizie sociali è una fonte di ispirazione per tutte noi. Con le sue parole e le sue azioni, Michela ha dimostrato che è possibile cambiare il mondo, una storia alla volta.

La sua eredità vive attraverso le sue opere e le sue battaglie, un faro di speranza e forza per tutte le donne. Michela Murgia ci ha insegnato che con passione e determinazione, ognuna di noi può fare la differenza.

Riconoscere la felicità è una forma di intelligenza. Perché molte volte la felicità ti passa accanto e tu non capisci che quello è un momento felice

Michela Murgia in un’intervista a Simone Marchetti - European Editorial Director di Vanity Fair per le edizioni di Francia, Spagna e Italia.

Elena Cecchettin

Elena Cecchettin è emersa come un simbolo di empowerment e di resistenza dopo la tragica morte della sorella Giulia. In un momento di immenso dolore, Elena ha scelto di non restare in silenzio, rifiutando la narrazione stereotipata del femminicidio. Le sue parole contro il patriarcato e la cultura dello stupro hanno risuonato fortemente, spingendo migliaia di persone a manifestare in piazza.

Elena non si è fatta intimidire dalle critiche o dalle accuse di cercare attenzione. Ha risposto con chiarezza e determinazione, sostenendo che il problema è radicato nella società patriarcale. Le sue parole, come “Non era amore” e “Il problema è culturale”, sono diventate un grido di battaglia contro la violenza di genere.

Il coraggio di Elena Cecchettin ha ispirato molti, trasformando il suo dolore personale in un catalizzatore per il cambiamento sociale. Ha dimostrato che la voce di una donna può fare la differenza, portando alla luce questioni cruciali e spingendo per un progresso concreto. La sua determinazione e la sua forza sono un esempio potente di empowerment, mostrando che anche nel dolore più profondo, si può trovare la forza per lottare per un mondo migliore.

E per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto

Elena Cecchettin, sorella di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta.

Virginia Benzi

Virginia Benzi, conosciuta sui social come Quantum Girl, è una giovane divulgatrice scientifica che sta rivoluzionando il modo in cui le nuove generazioni percepiscono la scienza. Con oltre 300.000 follower su Instagram e un canale YouTube in crescita, Virginia ha saputo rendere accessibili e affascinanti concetti complessi come la meccanica quantistica e la cosmologia.

Laureata in Fisica delle Interazioni Fondamentali, Virginia si è affermata come una voce autorevole sui social, utilizzando video e clip per spiegare la scienza in maniera fresca e coinvolgente. Uno dei suoi principali obiettivi è sfatare lo stereotipo dello “scienziato uomo con la barba e gli occhiali”, promuovendo la scienza tra le ragazze e abbattendo i pregiudizi di genere.

Come ambassador di Generazione STEM, una community dedicata all’empowerment femminile nelle discipline scientifico-tecnologiche, Virginia lavora incessantemente per colmare il divario di genere nelle materie tecnico-scientifiche. La sua missione è ispirare le giovani donne a intraprendere carriere nel campo della scienza, dimostrando che anche loro possono eccellere in queste discipline.

L’impegno di Virginia ha trovato spazio anche in televisione: su RaiPlay è disponibile il suo programma «Generazione Quantum», una serie in cui la fisica viene spiegata attraverso i luoghi della vita quotidiana, affiancata da altri giovani creator e celebri scienziati come Chiara Montanari, prima donna italiana a capo di una spedizione in Antartide, e Silvia Bodoardo, la più grande esperta europea di batterie.

Virginia ha iniziato la sua avventura su TikTok con un vecchio telefono, ma grazie alla sua determinazione e alla sua capacità di comunicare, ha trasformato una passione in una carriera. Oggi, è un simbolo di empowerment e dimostra come l’amore per la scienza possa ispirare e coinvolgere le nuove generazioni, soprattutto le ragazze, a intraprendere carriere nel campo delle materie STEM.

Mi viene così semplice parlare di fisica, di scienza, c’è sempre una sorta di razionalità di fondo che mi fa sentire sicura.

Virginia Benzi - TEDxVittoria

Federica Agosta

Federica Agosta è una neurologa che sta rivoluzionando il campo delle malattie neurodegenerative grazie all’intelligenza artificiale. A capo dell’unità di ricerca Neuroimaging delle malattie neurodegenerative presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, Federica e la sua squadra multidisciplinare allenano algoritmi capaci di predire malattie come l’Alzheimer e il Parkinson prima che si manifestino, migliorando la diagnosi e il trattamento di queste patologie.

Ogni giorno, milioni di persone in tutto il mondo si trovano ad affrontare le devastanti conseguenze delle malattie neurodegenerative, sia come pazienti che come familiari o amici. La ricerca di Federica Agosta offre una speranza concreta a tutti loro, dimostrando che la scienza può fare passi da gigante grazie alla tecnologia avanzata. L’AI, infatti, può analizzare grandi quantità di dati in modo rapido e preciso, identificando segnali precoci di malattie e sviluppando nuove terapie.

Federica Agosta rappresenta un simbolo di empowerment, non solo per il suo contributo scientifico, ma anche per il suo ruolo come leader femminile in un campo dominato dagli uomini, e ispira le nuove generazioni a perseguire una formazione interdisciplinare, combinando competenze mediche e tecnologiche. Con oltre 300 articoli scientifici pubblicati e numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso premio ERC, Federica ha dimostrato che con determinazione, passione e competenza, è possibile raggiungere vette altissime.

L'AI e le tecnologie avanzate offrono opportunità straordinarie per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone. E le giovani menti creative e appassionate sono fondamentali per realizzare questo potenziale.

Federica Agosta per La Repubblica

Marina Marzia Brambilla

Marina Marzia Brambilla ha scritto un nuovo capitolo nella storia dell’Università Statale di Milano diventando la prima donna alla guida dell’ateneo, che nel 2024 ha celebrato il suo centenario. Il 1° ottobre 2024, Marina ha ufficialmente assunto l’incarico di rettrice, simbolo potente di empowerment e progresso per le donne in accademia e oltre.

Nata a Milano nel 1973, Marina ha dedicato la sua carriera alla città e all’istruzione. Dopo essersi laureata in Lingua e Letterature Straniere presso la IULM e aver conseguito un Dottorato di ricerca in Lingua e Letteratura Tedesca presso l’Università di Pavia, ha intrapreso un percorso accademico che l’ha vista diventare professoressa ordinaria di Linguistica Tedesca alla Statale di Milano. La sua carriera è stata costellata di importanti contributi accademici e amministrativi, tra cui la creazione del Centro Linguistico di Ateneo, SLAM, e la gestione di molteplici iniziative con enti locali e nazionali.

Marina Brambilla è anche nota per il suo impegno nel rendere l’università più accessibile. La sua iniziativa di “no tax area” per gli studenti con Isee fino a 30mila euro ha permesso a metà degli iscritti di essere esonerati dal pagamento delle tasse universitarie, dimostrando il suo forte senso di giustizia sociale e inclusività.

Durante il suo mandato, che durerà fino al 30 settembre 2030, Marina si dedicherà a trasformare il Campus Mind e Città Studi in poli di eccellenza per le scienze sociali, umane e scientifiche. Tra i suoi obiettivi principali ci sono la valorizzazione della ricerca, la creazione di nuove infrastrutture, il rafforzamento dei poli di medicina e lo sviluppo del welfare universitario.

Marina Brambilla rappresenta un esempio straordinario di leadership femminile e innovazione. Il suo ruolo come rettrice non solo segna un traguardo storico per l’Università Statale di Milano, ma ispira anche le future generazioni a perseguire l’eccellenza accademica e a impegnarsi per un mondo più equo e inclusivo. In un ambiente accademico tradizionalmente dominato dagli uomini, la sua presenza e le sue azioni sono una testimonianza vivente del potere trasformativo delle donne nelle posizioni di comando.

È una vittoria della comunità della Statale e anche per le donne. Dopo 100 anni, possiamo rappresentare anche i vertici del nostro ateneo, e io vorrei che questo fosse un risultato anche per tutte le colleghe e studentesse: il passato che abbiamo ereditato ha dei confini che andremo a riscrivere. Non sarà più un’eccezione poter contribuire anche ai vertici delle istituzioni con il nostro lavoro.

Marina Marzia Brambilla dopo essere stata eletta rettrice dell'Università Statale di Milano

È solo una donna. No, è un esempio di vita

Queste donne straordinarie ci insegnano che con passione, determinazione e coraggio, è possibile superare ogni ostacolo e realizzare i propri sogni. Sono esempi di empowerment femminile e ci ricordano che ogni donna ha il potere di cambiare il mondo.

Ogni storia di vita, grande o piccola che sia, può avere un impatto significativo su chi ci circonda, dimostrando che il vero empowerment nasce dal riconoscere e celebrare la forza che ogni donna possiede dentro di sé. Ogni passo, ogni sfida affrontata e ogni traguardo raggiunto è un esempio di resilienza e determinazione che merita di essere condiviso e ammirato. E per voi? Chi sono le donne che incarnano l’empowerment nella vostra vita? Nonne, mamme, amiche o figure illustri: raccontateci le vostre storie di ispirazione! Condividete nei commenti sui nostri social Facebook e Instagram.

La vostra compagna di viaggio,
MagFem

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